Silvia Bottaro presenta a Roma il libro su Farfa, il poeta futurista ligure, attratto dall'agricoltura
“Frutta dell’avvenire”, “marmellata di gloriosi defunti”, “spezzatini di passato con piselli esplosivi in salsa storica”, o “caprese” (termine usato nel 1920 per la prima volta per indicare la pietanza con pomodoro, basilico e mozzarella). Sono fantasiosi e tutti proiettati verso l’avvenire i piatti della cucina futurista di Marinetti. Ma c’è anche la “salsa di smeraldo”, neologismo di Farfa , (pseudonimo di Vittorio Osvaldo Tommasimi ), che rende bene l’idea e altro non è che il pesto ligure. E’ dedicato proprio a Farfa - ossia “farfalla”, ma anche “miliardario della fantasia” come usava chiamarsi - triestino di nascita e savonese d’adozione, il libro di Silvia Bottaro (ex direttrice della Pinacoteca di Savona e critica d’arte) “ Vite di Farfa ” che verrà presentato il 29 ottobre, a Roma, presso il Ministero dei Beni Culturali, Sala Spadolini, alle ore 17. Meno conosciuto in Italia, molto più noto e apprezzato all’estero, la poesia di Farfa ricorda le filastrocche di D