Gabii: nuove scoperte archeologiche riportano alla luce l’antica città etrusco-romana
🏛️ La campagna di scavo estiva 2025 nel Parco archeologico di Gabii ha restituito tracce di straordinaria importanza, portando alla luce testimonianze delle prime architetture pubbliche monumentali del Lazio medio-repubblicano, un periodo cruciale in cui Roma consolidava il proprio ruolo nel Mediterraneo.
📍 Un sito che continua a raccontare la storia
A soli 18 chilometri da Roma, Gabii si conferma un luogo chiave per la ricerca archeologica. I lavori, condotti dai Musei e Parchi archeologici di Praeneste e Gabii insieme all’Università del Missouri sotto la direzione scientifica del professor Marcello Mogetta, hanno permesso di ricostruire nuovi tasselli della vita urbana antica.
🔎 La scoperta della grande vasca rituale
Tra i rinvenimenti più significativi spicca un complesso edilizio monumentale all’incrocio tra la via Gabina e la via Prenestina. Al centro, una grande vasca in blocchi di lapis gabinus, probabilmente legata a pratiche rituali, inserita in uno spazio pavimentato con lastre dello stesso materiale. Questa struttura dialoga con l’area già indagata dell’Edificio F, disposto su tre terrazze nel pendio del cratere del lago di Castiglione. L’atrio cruciforme dell’edificio è perfettamente allineato con la vasca, creando un quadro urbano coerente e di grande interesse, databile alla metà del III secolo a.C.
📅 Verso nuove indagini nel 2026
Grazie al sostegno della Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, guidato da Alessandro Giuli, nel 2026 prenderà avvio una nuova fase di ricerca dedicata allo studio dei depositi sotterranei della vasca e delle strutture collegate. Le indagini permetteranno di approfondire aspetti decisivi sulla configurazione urbana e sulle pratiche sociali e culturali alle origini dell’architettura romana.
👥 Un parco che si apre al pubblico
Accanto alle attività scientifiche, il Parco archeologico di Gabii sta ampliando i programmi di valorizzazione e formazione rivolti a operatori, scuole e visitatori. L’obiettivo è rendere l’area stabilmente visitabile entro l’estate 2026, offrendo al pubblico un accesso continuativo a un sito che vive una fase intensa di scoperte e trasformazioni. ✨ Gabii torna così a raccontare la sua storia millenaria, intrecciando ricerca, tecnologia e valorizzazione culturale, e regalando nuove prospettive sulla nascita dell’urbanistica romana.
Fonte: MIC
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