Pomodori e innovazione: ENEA e Università di Salerno rivoluzionano la pelatura industriale

🍅 Una nuova frontiera per l’industria agroalimentare arriva dalla collaborazione tra ENEA e Università di Salerno, che hanno individuato tecnologie innovative per la pelatura industriale dei pomodori capaci di ridurre i consumi di energia termica fino al 50%. La ricerca, condotta in un’azienda della provincia di Salerno che lavora circa 60 mila tonnellate di pomodori all’anno, è stata pubblicata sulla rivista Sustainability e apre scenari promettenti per la sostenibilità del settore. 

🔍 Il metodo

Lo studio ha confrontato i metodi tradizionali — a vapore e con liscivia — con tre tecnologie emergenti: infrarossi, ultrasuoni e riscaldamento ohmico. “Le tecniche convenzionali sono ancora molto diffuse per la loro efficienza operativa, ma presentano limiti significativi in termini di consumo energetico, qualità del prodotto e impatto ambientale”, spiega Giovanni Landi, ricercatore ENEA e coautore dello studio insieme a Miriam Benedetti, Gianpiero Pataro ed Elham Eslami dell’Università di Salerno. 

Pelatura a infrarossi

💧 La pelatura a vapore, sebbene più ecologica rispetto a quella chimica, può compromettere la consistenza del pomodoro e generare una maggiore perdita di prodotto. Entrambi i metodi comportano un elevato uso di acqua e producono acque reflue, con la pelatura chimica che risulta anche inquinante. 🌱 Per superare queste criticità, la ricerca propone soluzioni più sostenibili e performanti. Tra queste, la pelatura a infrarossi — detta anche “pelatura a secco” — si distingue per la sua efficienza: riscalda rapidamente la superficie del pomodoro, favorendo il distacco della buccia senza l’uso di acqua o sostanze chimiche. Il risultato? Meno sprechi, meno costi e un impatto ambientale ridotto. 

Migliori risultati e meno sprechi

📈 I dati parlano chiaro: le nuove tecnologie migliorano la pelabilità, aumentano la capacità produttiva (fino al +9,2%) e riducono lo scarto fino al 52%. La pelatura a infrarossi, in particolare, limita lo spreco di pomodoro al 9,8% e azzera la produzione di acque reflue. ⚙️ Tuttavia, come sottolinea Landi, restano alcune sfide tecniche da affrontare, come il controllo preciso della temperatura, della distanza tra il prodotto e la sorgente di calore, e del tempo di esposizione. “Serve ancora lavoro per ottimizzare queste tecnologie e renderle pienamente applicabili su scala industriale”, aggiunge. 

Sistemi efficienti per un settore in crescita

🌍 L’industria della trasformazione del pomodoro ha un peso strategico a livello globale: nel 2024 la produzione mondiale ha toccato i 50,9 milioni di tonnellate, con Cina, Stati Uniti e Italia tra i principali produttori. Il mercato dei pomodori pelati in scatola, valutato 4 miliardi di dollari nel 2022, è destinato a crescere fino a 6,8 miliardi entro il 2032. 💡 In questo contesto, l’adozione di tecnologie più efficienti e sostenibili può rappresentare un vantaggio competitivo per le aziende italiane e internazionali. Ma per fare il salto, servono investimenti mirati, valutazioni economiche accurate e studi di fattibilità che aiutino a stimare i tempi di ritorno e i benefici a lungo termine. 

Fonte: ENEA

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