Italia e Grecia unite per restituire alla storia i suoi tesori: al via il restauro dei reperti attici

Dopo la missione del Ministro della Cultura Alessandro Giuli ad Atene lo scorso 19 giugno, prende ufficialmente il via un progetto di grande valore scientifico e culturale: il restauro e lo studio di una serie di frammenti archeologici da parte di un’équipe congiunta di esperti italiani e greci. L’iniziativa nasce dal Memorandum d’intesa firmato da Luigi La Rocca, Capo Dipartimento per la Tutela del Patrimonio del MiC, e Olympia Vikatou, Direttore Generale per le Antichità e il Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura Ellenico. Un accordo che sancisce una collaborazione strategica tra i due Paesi per la restituzione di reperti illecitamente detenuti, provenienti da scavi clandestini. 

 🔍 Frammenti di storia da riportare alla luce 

Al centro del progetto vi sono vasi a figure rosse di produzione attica, frammenti preziosi che raccontano l’arte e la vita dell’antica Grecia. Il lavoro dell’équipe italo-greca, composta da archeologi e restauratori, punta a restituire questi reperti ai rispettivi Paesi d’origine, in base alla loro provenienza, e a promuovere nuove attività congiunte di tutela, divulgazione e valorizzazione. 

🇮🇹 L’eccellenza italiana in campo 

Per l’Italia, sono coinvolti otto specialisti provenienti dalla Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, dall’Istituto Centrale per l’Archeologia e dall’Istituto Centrale per il Restauro. I lavori si svolgono presso il Museo Archeologico Nazionale di Salonicco, sotto la supervisione scientifica della professoressa Maria Chiara Monaco dell’Università degli Studi della Basilicata. 

Questo progetto non è solo un intervento tecnico: è un gesto di responsabilità culturale e cooperazione internazionale, che restituisce dignità ai beni trafugati e rafforza il legame tra due civiltà che hanno fatto la storia del Mediterraneo. 

Fonte: MICROFONO

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