Sicurezza, italiane temono aggressioni omestiche


Sentirsi al sicuro quando si è fuori casa è un bisogno diffuso e profondamente sentito: secondo il 1° Rapporto Univ-Censis La sicurezza fuori casa, il 94,2% degli italiani desidera potersi muovere serenamente, mentre l’89,3% sente l’urgenza di protezione dalla criminalità, specie in un contesto segnato da crisi e incertezze continue. 

Una vita limitata dalla paura, soprattutto per le donne 

Negli ultimi cinque anni, il 75,8% degli italiani ha percepito un peggioramento della sicurezza nelle strade. Il dato sale all’81,8% tra le donne, che sono anche le più colpite: il 67,3% ha paura a rientrare a casa la sera. Non sorprende quindi che quasi 4 italiani su 10 abbiano rinunciato a uscire per timore di subire un’aggressione — una percentuale che sale al 52,1% tra i giovani, tra i più esposti alla vita fuori casa. 

I numeri delle donne parlano chiaro 

Le donne vivono un rischio maggiore: nel 2024 si sono contati 6.587 casi di violenza sessuale, con un incremento del 34,9% in cinque anni. Il 25,6% ha subito molestie sessuali, il 23,1% uno scippo o borseggio, e quasi il 30% è stata seguita da uno sconosciuto. 

Un quadro che racconta di un’insicurezza ancora troppo presente.

Reati in aumento o solo fluttuazioni? Nel 2024 in Italia sono stati denunciati 2.388.716 reati, un +3,8% rispetto al 2019. Un dato in crescita, ma ancora lontano dai picchi del 2014. Le rapine in strada sono aumentate del 24,1%, e anche i borseggi e gli scippi mostrano trend in salita. È presto per parlare di inversione di tendenza, ma i segnali non vanno ignorati. 

Criminalità: dove colpisce di più 

Roma è in testa per numero assoluto di reati denunciati, seguita da Milano, Napoli e Torino. Ma se si guarda all’incidenza sulla popolazione, Milano registra 69,7 reati ogni 1.000 abitanti, davanti a Firenze, Roma, Bologna e Rimini. In termini di crescita annua, la provincia di Monza Brianza è quella più colpita (+12,4%). 

Sicurezza pubblica e privata: una sinergia indispensabile 

Il 65,1% degli italiani ritiene che lo Stato da solo non basti a presidiare il territorio. Da qui il crescente riconoscimento verso la sicurezza privata: per il 74,4% è una presenza imprescindibile, e il 73,5% esprime piena fiducia in questi professionisti. Il ruolo concreto della vigilanza privata Oltre 12 milioni di italiani si sono rivolti almeno una volta agli operatori della vigilanza, e quasi 8 milioni lo hanno fatto in situazioni di pericolo reale. La maggioranza crede che sia un lavoro utile (42,2%), rischioso (30,6%) e purtroppo sottopagato (59,2%), mentre il 79,2% pensa che meriti maggior riconoscimento. Nel 2024, il settore contava 1.696 imprese attive, con quasi 94.000 addetti, supportati da crescenti investimenti in formazione e tecnologie avanzate.

Fonte: Censis

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