Forza primordiale della terra nelle opere di Wangechi Mutu
Arte, mitologia e trasformazione
Il titolo richiama la terra nera, elemento simbolico della pratica artistica di Mutu, che trasforma materiali organici e mitologie ancestrali in narrazioni visive. Le sue sculture sembrano emergere dal suolo, modellate da una forza primordiale, evocando storie, miti e poesie.
Opere in mostra
🔹Suspended Playtime, Ndege, Weeping Heads – sospese nei saloni della Galleria
🔹 The Seated I e The Seated IV – cariatidi esposte sulla facciata
🔹 Nyoka, Heads in a Basket, Musa e Water Woman – reinterpretazioni di vasi archetipici nei Giardini Segreti
🔹 The End of Eating Everything – un video che aggiunge una dimensione temporale all’esplorazione mitologica
Arte e suono
La mostra utilizza anche la musica e la parola come strumenti di memoria, includendo riferimenti a Poems for my great Grandmother I e Grains of War, tratto da un discorso di Haile Selassie che ispirò il brano War di Bob Marley.
Un museo in evoluzione
L’intervento di Mutu introduce un nuovo vocabolario visivo, modificando la percezione dello spazio museale con opere che sfidano la gravità e le gerarchie della tradizione. Le sue installazioni in bronzo, legno, piume, carta e terra ridefiniscono il campo visivo, creando nuove prospettive e modalità di fruizione.
Prosecuzione all’American Academy in Rome
L’esposizione si estende con Shavasana I, una scultura in bronzo che rappresenta la posa del cadavere nello yoga, collocata nell’atrio dell’Accademia, accanto a iscrizioni funerarie romane. Dopo le mostre di Giuseppe Penone e Louise Bourgeois, la Galleria Borghese prosegue il suo impegno nel rinnovare il dialogo tra arte antica e contemporanea. Evento reso possibile grazie al sostegno di FENDI, sponsor ufficiale.
Fonte: Galleria Borghese

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