Biomirate, esplorazione spaziale sicura


L’esplorazione umana nello spazio sta per raggiungere nuove frontiere con l’obiettivo di stabilire una presenza a lungo termine oltre la bassa orbita terrestre. Tuttavia, le missioni di lunga durata pongono sfide critiche, come gravità alterata, isolamento prolungato, radiazioni cosmiche e solari che possono compromettere la salute degli astronauti e la funzionalità dei sistemi biorigenerativi. 

Un progetto per la sopravvivenza autonoma nello spazio 

Per affrontare queste sfide, l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, ENEA e la Fondazione Edmund Mach, ha avviato il progetto BIOMIRATE (BIOrigenerativi: MItigazione del rischio da RAdiazioni mediante TEcnologie molecolari). Un piano per sviluppare strategie per la protezione degli astronauti e dei sistemi vitali, garantendo un modello di esplorazione spaziale sostenibile e sicura. 

Soluzioni innovative contro le radiazioni 

Attraverso studi avanzati di genomica e trascrittomica, il progetto mira a individuare cianobatteri radioresistenti e utilizzare tecniche di ingegneria metabolica e biologia sintetica per creare una lattuga biofortificata, capace di: 

✔ Produrre antiossidanti naturali 

✔ Sviluppare proteine protettive del DNA 

✔ Garantire la sopravvivenza delle colture nello spazio 

✔ Fornire agli astronauti un alimento funzionale per contrastare lo stress ossidativo 

Un nuovo modello alimentare per le missioni spaziali 

Il progetto prevede test sulle larve della mosca soldato (Hermetia illucens), insetti capaci di trasformare rifiuti organici in substrati utili per la coltivazione. Inoltre, queste larve rappresentano una fonte alternativa di proteine animali, contribuendo a integrare la dieta degli astronauti con benefici sia nutrizionali che psicologici. 

Cianobatteri e protezione del DNA 

Una raccolta di cianobatteri estremofili verrà analizzata per individuare proteine radioprotettive, che potrebbero essere trasferite ad organismi chiave per la biorigenerazione nello spazio. Secondo Silvia Massa, responsabile del Laboratorio Agricoltura 4.0 di ENEA, la scienza è fondamentale per garantire la sopravvivenza umana nello Spazio profondo. “Le soluzioni che stiamo sviluppando non solo aiuteranno a mitigare i rischi delle missioni spaziali, ma potranno aprire nuove prospettive anche per la vita sulla Terra." 

Verso un nuovo modo di abitare lo spazio 

Se l’umanità riuscirà a stabilire basi durature sulla Luna e oltre, dipenderà dalla nostra capacità di resistere a condizioni estreme e garantire la produttività dei futuri habitat spaziali. 

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Fonte: ENEA


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