Penelope e la tela l Museo Archeologico Nazionale di Taranto

Tessitrice di tela che disfa ogni notte per ingannare gli uomini che occupano la sua casa in assenza del marito Ulisse, Penelope è la figura principale della mostra allestita al Museo Archeologico Nazionale di Taranto fino al 6 luglio. Una donna che ha ispirato artisti di ogni tempo e ha con la creazione di tessuti un legame intimo, tanto che sono esposti anche i telai del lavoro femminile. 

I materiali da vedere 

Il percorso espositivo presenta 40 reperti archeologici conservati al museo e 50 opere di pittura, scultura, incisione, cinema, oltre a tessuti a trama d'oro di I secolo realizzati nella Taranto magno-greca e i libri cuciti di Maria Lai. Le sezioni sono quattro e riguardano lo studio dell'uomo. Telaio e tessitura sono testimonianza della cultura del fare, capacità apprese nei secoli, contegio, misurazione e anche canto, poesia e affinamento della parola. Gesto e postura sono la esternazione di atteggiamenti e sentimenti e alcuni pezzi ne palesano la importanza, come la lastra campama in prestito dal Museo Nazionale Romano. Il mondo del sogno e del talamo mette in relazione la regina di Itaca e la psicanalisi e la interpretazione dei messaggi del subconscio. Il letto nuziale è il luogo dove Penelope e Ulisse si riuniscono dopo tante peripezie. Il momento è raffigurato nelle incisioni di Theodoor Van Thulden ispirate agli affreschi perduti di Primaticcio nella Galleria d'Ulisse a Fontainebleau. Infine il visitatore può approfondire la conoscenza del significato di velo nel poema omerico nell'acquaforte di Tommaso Piroli. Oltre a rappresentare pudore, modestia è anche il diaframma tra sé e il mondo. 
Fonte: Arte.it

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