Euclid, immagini inedite dallo spazio
Contributo italiano
Un’importante collaborazione tra Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e numerose università italiane ha giocato un ruolo chiave in questa missione.
Risultati sorprendenti
Più di 26 milioni di galassie rilevate, alcune a 10,5 miliardi di anni luce di distanza, 380.000 già classificate con l’ausilio di intelligenza artificiale e citizen science. Scoperta di 500 oggetti candidati a lenti gravitazionali. Dati su ammassi galattici, fenomeni transitori e nuclei galattici attivi. Le immagini mostrano galassie che si intrecciano in filamenti giganteschi, formando una struttura chiamata “rete cosmica”, offrendo indizi su come l’Universo si è evoluto nel tempo.
Obiettivi della missione
Entro il 2030, Euclid avrà mappato un terzo del cosmo, svelando nuove prospettive sull’Universo. "Euclid è una continua sorpresa. Con immagini straordinarie sta aprendo nuovi orizzonti per la scienza e la conoscenza," afferma Teodoro Valente, Presidente ASI. "Questi primi dati sono solo l’inizio di una missione straordinaria," aggiunge Antonio Zoccoli, presidente INFN.
Ruolo italiano
Oltre alla strategia osservativa e all’analisi dei dati, l’Italia ha progettato gli strumenti scientifici del satellite, il VIS e il NISP, per immagini ad alta risoluzione e misurazioni spettroscopiche.
ASI, INAF e INFN protagonisti del progetto
ASI ha guidato il team industriale per gli strumenti scientifici con OHB Italia come mandataria e Thales Alenia Space Italia per la realizzazione del satellite. Ha inoltre finanziato e affidato a ALTEC di Torino la progettazione dello Science Data Center italiano, basato su tecnologie avanzate di High Performance Computing (HPC) e High-Throughput Computing (HTC) per processare, archiviare e distribuire i dati. INAF ha partecipato sin dall’inizio della missione, sviluppando il software di bordo degli strumenti e gestendo il volo dello strumento NISP. Lo Istituto è responsabile della strategia osservativa, del Project Office del Science Ground Segment, e coordina lo Science Data Centre italiano (SDC-IT) per l’analisi dei dati, coinvolgendo oltre 100 ricercatori. INFN partecipa dal 2015, inizialmente con l’integrazione dell’elettronica calda del NISP e ora collaborando al monitoraggio dello strumento e all’analisi scientifica per esplorare materia ed energia oscura. Un impegno sinergico per il progresso scientifico. Grazie alla collaborazione tra agenzie, enti e industria, il progetto Euclid è un esempio di eccellenza italiana nel panorama spaziale internazionale.
Fonte: ASI

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