Casa dei Putti Danzanti, nuovi spunti di ricerca

Le strutture materiali rinvenute negli anni Trenta nell'area prospiciente Via Gemina potrebbero essere collegate alla Casa dei Putti Danzanti. Il Dipartimento di Studi Umanistici della Università di Trieste ha lavorato alla XIX campagna di scavo verificando la suddivisione originaria della insula e il rapporto stratigrafico col complesso abitativo riportato alla luce da Giovanni Brusin negli anni Trenta.

Novità nelle ricerche

I partecipanti allo scavo hanno georeferenziato le indagini e verificato la corrispondenza tra resti archeologici e dati d'archivio. Inoltre, hanno basato la datazione, prima fornita sull'analisi stilistica e tipologica, sulla stratigrafia e l'associazione dei materiali rinvenuti, in particolare di alcuni pavimenti musivi. Gli esperti hanno anche collegato le strutture rinvenute negli anni Trenta alla Casa dei Putti Danzanti, arrivando a ipotizzare che siano un settore di rappresentanza del complesso, restaurato e rifunzionalizzato. Quindi l'edificio poteva estendersi per lo intero quartiere di Aquileia. In un ambiente forse usato a giardino hanno rinvenuto a un metro dal piano di calpestio, del cocciopesto riferibile al I secolo d.C. Proviene dalla zona una statuetta in marmo di Dioniso.

Fonte: Soprintendenza del Veneto

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