Deep Carbon Lab, in Groenlandia a raccogliere rocce con idrogeno geologico
La spedizione del Deep Carbon Lab dell'Università di Bologna, in collaborazione con l'Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR (CNR-IGG), è partita per la Groenlandia. Il gruppo di geologi, capitanato dal Professore Alberto Vitale Brovarone, ha preso il via per Nuuk il 24 giugno. La missione, situata ai piedi della calotta glaciale groenlandese, mira a raccogliere campioni di roccia contenenti tracce di idrogeno geologico che potrebbe rappresentare non solo una chiave per comprendere l'evoluzione della vita sulla Terra, ma anche una potenziale fonte di energia pulita per l'umanità. Mentre i media si concentrano sul ghiaccio della Groenlandia, i geologi dell'Università di Bologna sono interessati a ciò che si trova sotto: alcune delle rocce più antiche del nostro pianeta. Si ritiene che la vita terrestre si sia evoluta grazie all'energia solare e agli elementi disponibili. Tuttavia, gli stessi elementi sono presenti anche nel sottosuolo. È possibile che la vita si sia originata dalla reazione chimica tra le rocce profonde e l'acqua, che produce idrogeno, per poi trasferirsi e evolversi in superficie. Se il tempo lo permetterà, i ricercatori navigheranno su una barca attraverso i fiordi vicino al villaggio di Nanortalik, che in lingua inuit significa "dove vanno gli orsi polari". Condurre studi geologici nelle aree polari sarà impegnativo, anche a causa delle temperature, che varieranno tra i 5 e i 15 gradi Celsius. Il team, composto da quattro scienziati dell'Università di Bologna, un ricercatore del CNR-IGG e uno dell'Università di Copenaghen, esplorerà il sud-ovest della Groenlandia nella speranza di scoprire indizi sulla formazione e il movimento dell'idrogeno naturale.

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