Rifiuti spaziali diventano fertilizzanti con ReBUS

ENEA ha sviluppato sistemi innovativi che sfruttano l'azione di batteri e insetti per convertire i rifiuti prodotti dagli astronauti in fertilizzanti, utili per coltivare microverdure come cibo fresco durante le missioni spaziali prolungate. Il risultato di ReBUS, sostenuto dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), con la collaborazione di Cnr, ISS, Thales Alenia Space Italia, Kayser Italia, Telespazio e le Università di Tor Vergata, Pavia e Federico II di Napoli, leader del progetto. I tecno-ecosistemi spaziali garantiscono un riciclo efficiente delle risorse, favorendo una gestione indipendente dagli approvvigionamenti terrestri. L'obiettivo è implementare soluzioni sicure e efficienti per una bioeconomia circolare nello spazio che includa la coltivazione di piante fertilizzate con risorse riciclate in loco dai rifiuti organici. Il fine è assicurare un'approvvigionamento costante di cibo fresco agli astronauti, riducendo al contempo i rifiuti e i costi di smaltimento. Nei sistemi biorigenerativi, oltre all'interazione tra umani e piante, è essenziale introdurre organismi degradatori per stabilire un ciclo virtuoso.

Fonte: ENEA

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