Campi Flegrei, analisi spaziale della magnitudo dei terremoti
L'identificazione di varie strutture sismiche all'interno della caldera dei Campi Flegrei è possibile con l'analisi spaziale della magnitudo dei terremoti. Lo studio B value enlightens different rheological behaviour in Campi Flegrei caldera, condotto dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) in collaborazione con l'Università della Campania Luigi Vanvitelli e pubblicato su Communications Earth & Environment di Nature, mira a comprendere come le proprietà della crosta terrestre, lo stress e le temperature influenzino il numero e la magnitudo dei terremoti. I Campi Flegrei, una caldera collassata vicino a Napoli, sono caratterizzati da un fenomeno di sollevamento e abbassamento del suolo noto come bradisismo, che è accompagnato da terremoti preoccupanti. Anna Tramelli, Ricercatrice di INGV e Autrice principale dello studio, pensa che l'obiettivo è analizzare come questi fattori influenzino la relazione di Gutenberg-Richter tra il numero totale di terremoti e le loro magnitudo, per identificare aree con diversi comportamenti sismogenetici e monitorare cambiamenti nel tempo. Il parametro studiato, il b-value, è basato sul rapporto tra terremoti di alta e bassa magnitudo. Ad esempio, un b-value di 1 indica che per ogni terremoto di magnitudo 4 ci sono 10 di magnitudo 3. Il Prof. Cataldo Godano dell'Università della Campania Luigi Vanvitelli afferma che il metodo sviluppato include una suddivisione automatica del catalogo sismico.
Fonte: INGV

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