Censis, una indagine mostra il soggettivismo indifferente della società italiana

Il soggettivismo indifferente è un paradosso della società contemporanea. CENSIS ha promosso una indagine a tema cinquant'anni dopo il convegno I mali di Roma. Il risultato è la contraddizione: siamo una collettività fortemente soggettivista, ma con soggetti deboli; molto individualista, ma con una scarsa forza di affermazione individuale; parecchio egoista, ma fatta di ego fragili. Inoltre, è diffusa una forte dose di indifferenza per cui vince l’attitudine a tralasciare, una sorta di peccato di omissione. 

Scarsa appartenenza alla società 

Il 66% degli italiani afferma di non apprezzare la società con picchi di 72% tra i giovani; soltanto il 15% degli intervistati sente di appartenere a una comunità più estesa della propria famiglia. I ragazzi, 3 su 4, non pensano che sia importante vivere una collettività. Il 48%, il 60% degli under 25, ha la sensazione di contare poco nell'ambiente che frequenta.

Spiritualità

La maggior parte, il 72%, dei partecipanti alla indagine ritengono che la spiritualità sia molto o abbastanza importante. Pertanto il 56% si sente parte del cammino dell’umanità, il 55% si interroga sul senso profondo della vita, il 54% avverte la mancanza di qualcosa che i beni materiali non possono dare. Tuttavia, più della metà degli intervistati ritiene che sia una esperienza soggettiva, da apprezzare individualmente, non in modo condiviso. Una esistenza spesa per gli altri è degna di essere vissuta per il 19%. La dimensione religiosa per il 28% dei coinvolti è da coltivare con riti della propria confessione. 

Egoismo e crescita personale

Il 64% delle persone crede di non aver messo a frutto i propri talenti, soprattutto nella fascia di età tra 45 e 65 anni. Stessi numeri per chi si sente in colpa per il proprio egoismo, il 18% si rammarica di non aver fatto di più per gli altri.

Fonte: CENSIS

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