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Il recupero del reperto |
Recuperata un monumento funerario di epoca romana nel Comune di San Vito al Torre in provincia di Udine. Il reperto pesa 6,26 tonnellate e le operazioni per estrarlo dal greto del fiume sono particolarmente articolate. Dopo i primi scavi, realizzati per liberare il manufatto e per determinarne le esatte dimensioni e lo stato di conservazione e chiarire se fossero presenti altri reperti o stratigrafie archeologiche ancora conservate, si è proceduto a scavare nella zona antistante per creare un’area sufficiente a raddrizzarlo e a posizionare le imbragature di tela e lo si è quindi avvolto nel tessuto non tessuto per prepararlo al trasporto. A individuare l'arca in calcare tra la ghiaia è
Ervino Silvestri che ha contattato le autorità competenti che sono intervenute sul luogo, la Soprintendenza per i Beni archeologici e del Paesaggio e i Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale.
Il reperto
Al monumento manca l’angolo in alto a destra, rotto presumibilmente in antico; sulla parte frontale è presente una iscrizione che fa riferimento alla gens Apinia inserita in una cornice modanata. Ai lati è una decorazione con Erodoti alati che recano una fiaccola rovesciata e un fiore di papavero che simboleggiano il sonno eterno. La parte posteriore è sbozzato e presenta sfaldature. A una prima lettura il pezzo è riferibile alla epoca alto-imperiale. Nel sito erano anche un'urna sepolcrale in pietra senza coperchio, due basi in calcare, mattoni e tegole e un volto maschile in pietra.
Fonte: Soprintendenza del Friuli
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