Drone marino per le indagini archeologiche marine

Per indagini non invasive anche archeologiche dei fondali merini e lacustri i ricercatori di ENEA hanno pensato a un barchino-robot elettrico a guida autonoma dotato di strumenti. Il lavoro è realizzato nel Laboratorio di Robotica e Intelligenza Artificiale nell’ambito del progetto LAHKE con cui si intende trasferire tecnologie avanzate alla ricerca di reperti antichi. 

Il mezzo realizzato

Il team ha costruito il drone marino di superficie USV con un comune barchino commerciale a cui ha  aggiunto due versioni di motori per migliorarne guidabilità e precisione del controllo. Il mezzo, alimentato elettricamente, è dotato di telecontrollo di sicurezza a vista e di un sistema automatico di rilevazione ostacoli. Ha lo scafo in vetroresina a doppio strato, pesante circa 40 chili lungo circa 2,5 metri con murate alte per proteggere efficacemente la strumentazione dall’acqua. Inoltre, è dotato all'interno di un pilota automatico installato su una piattaforma di controllo e un computer di bordo; gli esperti stanno lavorando allo sviluppo di una procedura automatica di aggiramento ostacoli e ripianificazione missione.

Fonte: ENEA

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