Furto, Marche, Friuli e Trentino le regioni più sicure
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Il trend dei reati: forte allarme nelle aree metropolitane
Nel 2022 sono stati commessi complessivamente 135.447 furti e rapine in abitazione in aumento rispetto all’anno precedente del 7,2%. Ma siamo molto lontani dai numeri pre-Covid e dai valori di inizio decennio. Tra il 2013 e il 2022 si registra, infatti, una diminuzione del 46,9% dei furti e delle rapine in casa. Tuttavia, la situazione non è dappertutto la stessa: la tipologia di reati si concentra nelle grandi aree metropolitane. Al primo posto c’è Roma, dove nel 2022 sono avvenuti 11.600 furti in abitazione, pari all’8,7% del totale nazionale. Seguono Milano con 9.081 furti (il 6,8%) e Torino con 5.875 (il 4,4%). Nelle tre città metropolitane si concentra il 20% di tutti i furti nelle abitazioni commessi in un anno in Italia. Se si considera l’incidenza dei furti e la popolazione residente, al primo posto si colloca Bologna con 35,7 reati di questo tipo ogni 10.000 residenti, seguita da Firenze (33,7 per 10.000 abitanti) e Venezia (33,5).
Indice Regionale della Sicurezza Domestica Censis-Verisure: il Lazio all’ultimo posto
Il primo Indice della sicurezza domestica a livello regionale, elaborato dal Censis per Verisure Italia, consente di posizionare le regioni italiane in una scala che va dalla più sicura, dove è minore la probabilità di rimanere vittima di un reato o di essere esposto ad altri rischi legati alla dimensione abitativa, e perciò tra i cittadini è diffuso un senso di sicurezza, fino alla regione meno sicura, dove l’effettiva possibilità di incorrere in un evento pericoloso all’interno della propria abitazione e l’allarme sociale sono più elevati. Al primo posto nella graduatoria regionale della sicurezza domestica si collocano le Marche, con un valore dell’indice di 117,3 su base 100. Seguono il Friuli-Venezia Giulia (111,9) e il Trentino-Alto Adige (111,7). All’ultimo posto per livello di sicurezza domestica reale e percepita si posiziona il Lazio, con un valore dell’indice pari a 73,8, preceduto da Campania (82,4) e Puglia (89,8). Diciassettesima è la Lombardia, con 93,3 punti.
Investire in sicurezza? Ne vale la pena
Il 76,1% degli italiani è convinto che i sistemi di sicurezza siano utili perché scoraggiano i ladri ad entrare in casa e il 75,4% pensa che possedere sistemi di sicurezza a difesa della propria abitazione li faccia stare più tranquilli. Di conseguenza, la metà della popolazione (il 50,6% del totale) è intenzionata ad investire di più nei prossimi anni per la sicurezza domestica. Che cosa si chiede a un sistema di sicurezza? Al primo posto, il 94,4% degli italiani giudica molto (67,1%) o abbastanza importante (27,3%) la capacità di un sistema di rilevare un tentativo di furto o una intrusione prima che avvengano. È proprio verso questo obiettivo che il mercato della protezione domestica si sta muovendo, per potenziare al massimo le capacità predittive dei sistemi di allarme, in modo da creare sistemi integrati con la Centrale operativa che prevedano una serie di barriere all’ingresso. La semplicità di utilizzo è la caratteristica principale che deve avere un sistema di allarme, segnalata dal 36,3% degli italiani. Segue l’assistenza gratuita nelle diverse fasi di vita del prodotto, menzionata dal 23,7%.
Fonte: Censis

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