ENEA e il ruolo dell'inquinamento nel degrado degli edifici

ENEA ha dimostrato che il degrado di tre siti patrimonio UNESCO, Reggia di Caserta, la cattedrale di San Doimo a Spalato e la Residenza di Würzburg in Germania è provocato dall'inquinamento. Sono soprattutto ossidi di azoto e PM10 a provocare la corrosione delle superfici. Il palazzo nobiliare in Campania è particolarmente oggetto al fenomeno, tanto che gli studiosi hanno calcolato per ogni anno, una velocità di corrosione superiore al valore target fissato per il 2050 6,4 micron. Un valore che è meglio non superare per preservare lo stato di salute della storica residenza reale. Emissioni industriali, riscaldamento e del trasporto su strada danneggiano le facciate, ma anche l’aerosol marino e la sabbia del Sahara che provocano un innalzamento del particolato PM10 soprattutto nel sud Europa.

I siti esteri osservati

Gli edifici di Würzburg e Spalato rilevano valori di velocità di degradazione delle superfici esterne al di sotto della ‘soglia di sicurezza’. Un fattore importante nel determinare le differenze tra i tre siti è rappresentato dalle condizioni meteo-climatiche locali (temperatura, piovosità, umidità relativa) che giocano un ruolo nel potenziare l’aggressività degli inquinanti e, di conseguenza, nell’aumentare la corrosione delle superfici lapidee. Nel periodo di studio considerato (2015-2019) le tre città campione hanno fatto registrare un generale decremento delle emissioni in tutti i maggiori settori, con un’eccezione che riguarda gli ossidi di azoto (NOx) da trasporto marittimo a Spalato (+16% nel 2019 rispetto al 2015). Di fatto, nello stesso periodo è stato riscontrato una leggera riduzione degli inquinanti di interesse in aria (biossido di azoto e PM10). Tuttavia, occorre notare, ad esempio, che le emissioni di ossidi di azoto a Caserta (2779,26 tonnellate nel 2019, principali fonti di emissione sono l’industria e il trasporto su strada) sono all’incirca il triplo rispetto a Würzburg (868,82 tonnellate, principale emettitore è il trasporto su strada) e quasi il doppio rispetto a Spalato (1532,18 tonnellate, principale emettitore è l’industria). “Tra le principali misure adottabili, sarebbe sicuramente opportuno mettere in atto politiche di riduzione del traffico cittadino puntando su trasporto pubblico, car-sharing e veicoli a basse emissioni”, sottolinea la ricercatrice ENEA. Il degrado dei materiali del patrimonio culturale dovuto all’inquinamento atmosferico è notevolmente inferiore rispetto a 20-30 anni fa quando l’acidificazione delle piogge e gli inquinanti atmosferici, come il biossido di zolfo, contribuivano all’aumento della corrosione nelle aree urbane. Lo studio realizzato da ENEA rientra nell’ambito dell’iniziativa “International Cooperative Programme on Effects of Air Pollution on Materials, including Historic and Cultural Monuments (ICP Materials)” della Convenzione UNECE sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero a lungo raggio (Air Convention).

Fonte: ENEA

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