Animali in città: il riconoscimento a Prato, Modena e Verona
In Italia i servizi per gli animali sono ancora pochi. Legambiente ha raccolto i dati sui progetti che i Comuni hanno attuato per migliorare la vita degli amici a quattro zampe e la convivenza con le persone. Meno di un'Amministrazione su tre offre prestazioni appena sufficienti. Soltanto 290 Comuni su 986 conoscono il numero complessivo degli iscritti all’anagrafe canina e il 37,4% ha un regolamento per la corretta detenzione degli animali in città.
I dati di Legambiente
L'associazione ambientalista si è interessata di regolamenti comunali, risorse investite e risultati, organizzazione delle strutture e controlli. Quindi ha assegnato il Premio nazionale Animali in città 2022 a città virtuose: Prato, Modena e Verona. Per le Aziende sanitarie Legambiente ha conferito il riconoscimento a ATS della Montagna, l’AUSL Toscana Centro e l’ATS Brescia. Tuttavia ci sono ancora molti passi da fare per monitorare la situazione degli animali nei centri urbani, in particolare l'anagraf unica nazionale. Il 39,6% delle Amministrazioni comunali ha dichiarato di aver attivato l’ufficio o un servizio per gli amici a quattro zampe e l’83% delle Aziende sanitarie di avere almeno il canile sanitario e/o l’ufficio di igiene urbana veterinaria. In 3 casi anche l’ospedale veterinario). Il recupero delle bestie abbandonate è a carico della collettività e avviene normalmente. Inoltre molti Comuni emettono ordinanaze per la gestione e la cura degli animali in contesti urbani. Il 33,4% dei Comuni dice di aver effettuato specifici controlli e il 45,4% di aver dotato il proprio personale di lettore microchip. Il 95% delle Aziende sanitarie dichiara di intervenire per il rispetto delle regole e il contrasto del maltrattamento degli animali.
Fonte: Legambiente
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