Il salone di Pubblio Vedio Pollione riemerge a Posillipo
Il gruppo di archeologi guidati da Marco Giglio dell'Università orientale di Napoli ha scoperto un pavimento mosaicato che potrebbe essere il salone di accoglienza della villa di Pubblio Vedio Pollione. Le indagini sono in corso al parco di Posillipo e permettono di fare luce sulle vicende che riguardano il ricco commerciante e uomo politico che Augusto considerava un rivale. Infatti, alla sua morte, avvenuta nel 15 a.C., l'imperatore lo condannò alla damnatio memoriae, tanto da distruggere e ricostruire gli edifici più sontuosi costruiti dal Proconsole in Asia Minore, la casa sull'Esquilino e la dimora di campagna della costa napoletana.
Il mosaico
La superficie è composta da tessere bianche con una doppia cornice nera e a parere degli archeologi è anteriore alla costruzione delle terme. Infatti, gli scavi ottocenteschi hanno fatto emergere alcuni elementi che però non sono riferibili al complesso. Quindi non hanno interpretato correttamente alcuni ambiente, il praefurnium, ovvero il forno in cui ardevano le braci destinate a riscaldare il calidarium. Gli studiosi moderni ritengono infatti che Augusto abbia ereditato la proprietà di Pollione e l'abbia completamente riorganizzata, inserendo nella villa il centro benessere. L'imperatore infatti aggiunse edifici sontuosi, porticati, giardini, persino una parte pubblica con un teatro da 2mila persone e un altro per la lettura delle poesie. Lo spazio col mosaico è più antico delle terme e appartiene a un salone che si affacciava sul mare ed era ben più grande rispetto al locale che poi è occupato dai servizi termali.
Pubblio Vedio Pollione
Liberto arricchito, Pollione non godeva di grande stima tra i componenti della casta romana. Infatti Cicerone parlava di un uomo ingiusto per la sua ostentazione della ricchezza acquisita e l'appoggio ottenuto da alcune matrone. Augusto invitato alla sua villa prese le parti di uno schiavo che Publio voleva uccidere perché aveva rotto un bicchiere. Da allora prese le distanze dal commerciante di vini e prese provvedimenti affinché non fosse ricordato.
Fonte: Ansa
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