Le tombe padovane dei Veneti Antichi scavate in laboratorio: sorprese che arrivano con il restauro
In questo video, prodotto da ArchaeoReporter, viene illustrata l’ attività di recupero dei reperti, particolarmente complessa per le problematiche conservative dovute alla lunga permanenza nei cassoni che racchiudono le sepolture.
Lo scavo in laboratorio delle sepolture preromane di Via Tiepolo e Via San Massimo è condotto dall’Università Ca’ Foscari di Venezia in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, nell’ambito di una convenzione tra i due Enti.Dopo l’apertura al pubblico, in occasione del Piano di valorizzazione dei luoghi della cultura 2022, promossa dal Ministero della Cultura, che ha avuto importante riscontro di pubblico, si propone un altro sguardo di dettaglio alla scoperta delle sepolture rinvenute nel 1990 nella necropoli orientale di Padova.
In questo video, prodotto da Archaeo
Reporter, viene illustrata l’ attività di recupero dei reperti, particolarmente complessa per le problematiche conservative dovute alla lunga permanenza nei cassoni che racchiudono le sepolture. Accompagnati dalla restauratrice della Soprintendenza, vediamo quali sono le prime misure conservative messe in atto durante lo scavo, a partire dalla messa in luce, al prelievo fino all’imballaggio, per prevenire e salvaguardare i reperti da ulteriori fenomeni di degrado, in attesa dell’intervento di restauro.
Fonte: Soprintendenza Veneto
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