Lamorgese: il fenomeno dell'incitamento all'odio per motivi di discriminazione è divenuto sempre più invadente e corrosivo
Si è svolta oggi l’audizione del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese davanti alla Commissione straordinaria per il contrasto ai fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza del Senato nell’ambito dell'indagine conoscitiva sulla natura, cause e sviluppi recenti del fenomeno dei discorsi d'odio, con particolare attenzione all’evoluzione della normativa europea in materia.
«Negli ultimi anni – ha affermato la titolare del Viminale - il fenomeno dell'incitamento all'odio per motivi di discriminazione è divenuto sempre più invadente e corrosivo, colpisce e preoccupa soprattutto la portata globale raggiunta da tale fenomeno favorita dall'accessibilità delle tecnologie della comunicazione e dall'anonimato che la rete offre».
«La crescente consapevolezza della pervasività dei discorsi d'odio – ha aggiunto il ministro - ha indotto i governi, a reagire anche in termini di cooperazione internazionale, mettendo in atto strumenti regolativi, prassi operative condivise. Tuttavia, mentre sussistono difficoltà nel processo di avvicinamento delle normative a livello internazionale in materia di lotta ai crimini di odio, i Governi nazionali hanno dato forte impulso a una cooperazione operativa di polizia, rivelatasi fruttuosa e che vede l'Italia in primissima fila nei diversi aspetti dell'attività di contrasto».
Per quanto riguarda le azioni di contrasto alle violazioni della legge Mancino, «l’azione delle Forze di polizia ha portato dal 1 gennaio al 31 dicembre 2020 - ha sottolineato la Lamorgese - alla denuncia di 106 persone e all'esecuzione di 21 arresti. Nei primi otto mesi dell'anno in corso tale azione ha portato alla denuncia di 69 persone e di 5 arresti».
Nel corso dell’audizione il ministro nell’evidenziare che la criticità maggiore è rappresentata dall'under-reporting - ossia dalla scarsità delle denunce, tra le cui cause figura, in particolare, il sentimento di vergogna o il timore che spesso la vittima avverte e che, in mancanza di un forte sostegno, legale e psicologico, lo induce a un atteggiamento remissivo e rinunciatario - ha illustrato le diverse iniziative di prevenzione delle Forze dell’ordine, tra le quali: l’attivazione di un apposito indirizzo di posta elettronica destinato alla ricezione di segnalazioni, da parte di persone fisiche o giuridiche, che ne consente la raccolta anche in forma anonima; l’iniziativa "Una vita da social", campagna itinerante giunta all'ottava edizione, mantenuta anche durante la pandemia e dedicata al mondo della scuola per stimolare nei giovani un rapporto equilibrato con le tecnologie informatiche e il rifiuto di atteggiamenti lesivi della dignità delle persone.
«Le istituzioni – ha concluso la Lamorgese - devono combattere le retoriche aberranti della discriminazione e lavorare alla costruzione di una cultura civile del "vivere insieme", che promuova i principi fondanti della democrazia, rappresentati dal rispetto della dignità umana e dal conseguente rifiuto della violenza persecutoria e segregativa che si annida nei fenomeni di odio».
Fonte: Ministero dell'interno
Commenti
Posta un commento