Lamorgese ascoltata dalla Commissione parlamentare infanzia e adolescenza sulle dipendenze patologiche tra i giovani
Non solo droghe, sostanze psicotrope e alcol, compongono il panorama delle dipendenze patologiche diffuse tra i giovani, ma anche quelle collegate a un uso distorto di web, social e app. Ne ha parlato questa mattina il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese davanti alla Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza nel corso del proseguimento dell'indagine conoscitiva sul tema, tratteggiando una panoramica del fenomeno complessivo e fornendo i dati sulle attività di prevenzione e contrasto portate avanti dal ministero.
Analisi del fenomeno
Partendo dalle tossicodipendenze e dalle relative segnalazioni, i minorenni segnalati nel 2020 all'autorità giudiziaria sono stati 915, 189 dei quali di cittadinanza straniera, 322 arrestati sul totale. Un dato in calo rispetto al 2019, che ha fatto registrare 1.289 segnalazioni, e che mostra - se disaggregato - una bassa percentuale di minorenni coinvolti in assoluto, il 3%, che sale con l'aumento della fascia d'età: 8,4% i segnalati tra i 15 e i 19 anni, 18,9% tra i cosiddetti giovani adulti, tra i 20 e i 24 anni.
A livello geografico la maggior parte delle segnalazioni si concentra in Lombardia (159), mentre i numeri più bassi riguardano basilicata e valle d'Aosta, con un'evidente correlazione del dato alle dimensioni e alla consistenza demografica dei territori, cui corrisponde un mercato più ampio.
Sotto l'aspetto dei consumi, aumenta quello di droghe sintetiche e sostanze psicotrope spesso assunte insieme con quelle alcoliche, con impatti negativi anche sulla sicurezza stradale, come risulta anche dai rilevamenti dalle pattuglie.
Sul fronte dell'attività di contrasto allo spaccio, nel 2020 sono stati sequestrati 58 tonnellate di stupefacenti, quantità in aumento nell'anno in corso, visto che al 31 luglio i sequestri ammontano a 41 tonnellate.
Preoccupa la dipendenza da uso distorto di tecnologie informatiche, web, social e app, considerato che in una fase delicata di formazione come quella dell'adolescenza, ha sottolineato il ministro, può incidere sullo sviluppo della personalità. Reati online - l'unica tipologia delittuosa in aumento nel 2020 segnato dalla pandemia Covid-19 e dal lockdown, ha ricordato il ministro - come cyberbullismo, adescamento, pedopornografia online sono tra quelli più pericolosi collegati all'abuso di queste tecnologie.
Su questo fronte, vigila la Polizia postale e delle comunicazioni, che aggiorna costantemente l'elenco dei siti web utilizzati per commettere questo tipo di reati: 2.490 quelli oscurati finora dai fornitori di connettività in conseguenza dell'iscrizione alla black list. Una struttura dedicata, il Centro per il contrasto alla pedopornografia online, in corso di trasformazione nel centro anti-crimine per i minori online, monitora h24 il web per contrastare la pedopornografia online, reato in costante aumento con 1.578 casi trattati nel I trimestre 2021 rispetto ai 475 del I trimestre 2020, mentre si abbassa l'età media delle vittime.
Non ultimo, un fenomeno trasversale, collegato in parte all'adescamento online, quello della scomparsa di minori stranieri non accompagnati, in aumento progessivo nel I semestre 2021, come dimostrano i dati sui corrispondenti periodi del 2020 e del 2019 contenuti nella relazione semestrale del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse.
Armonizzare le politiche pubbliche di prevenzione e contrasto, vista la molteplicità di amministrazioni coinvolte sul fenomeno, orientare le politiche alla prevenzione, perché "le giovani generazioni possano intraprendere un percorso consapevole", ascoltare i giovani per intercettare i segnali di disagio, pre-condizione per ogni risposta efficace, sono le linee indicate dalla titolare del Viminale, che ha anche ricordato le iniziative di contrasto ma anche di informazione e sensibilizzazione messe in campo dal ministero.
Iniziative di contrasto e prevenzione
Sul fronte della lotta allo spaccio di stupefacenti tra i giovani, l'operazione Scuole sicure in atto da alcuni anni fornisce ai comuni risorse per riqualificare plessi scolastici e aree circostanti attraverso videosorveglianza e impiego di Polizia locele: oltre 9 milioni di euro i fondi destinati all'operazione nell'ambito del recente riparto del fondo per la sicurezza urbana 2021/2023. Sempre contro lo spaccio intervengono il divieto per soggetti con denunce o condanne per spaccio di entrare in locali pubblici e di intrattenimento, così come il daspo urbano previsto per gli stessi soggetti che stazionino nei pressi degli stessi locali.
Utile anche la possibilità di segnalare, anche in forma anonima, in tempo reale, casi di spaccio oltre che di bullismo, attraverso l'app Youpol della Polizia di Stato, che ha ricevuto 31.500 segnalazioni nel 2020, 8.000 delle quali per spaccio.
Per quanto riguarda il contrasto a cyberbullismo e pedopornografia, iniziative come Una vita da social, campagna itinerante della Polizia di Stato che nel solo 2020 ha raggiunto circa 134mila studenti, 7mila genitori e 9mila insegnanti, ed ha anche una pagina su facebook, o Sicuri in rete, per la formazione dei medici pediatri, svolgono un importante ruolo educativo.
Fonte: Ministero interno
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