L'analisi del prefetto di Roma sulla ripartenza della Capitale



È una analisi sulla ripartenza e sulle prospettive della Capitale, nello scenario post-pandemia e dopo il passaggio alla zona bianca. Il prefetto di Roma Matteo Piantedosi la conduce nell'intervista di oggi rilasciata ad "Avvenire".

«C'è voglia di tornare alla normalità dei contatti sociali, naturalmente, e grande attesa per il turismo, praticamente fermo da un anno e mezzo, con tutto quel che comporta per una città come Roma», esordisce il prefetto.

«Il ritorno degli stranieri, in attesa dell'entrata in vigore delle regole europee per gli spostamenti, sarà lento, ma si può immaginare un impulso invece nelle visite dall'Italia, meno sottoposte a vincoli. Di questa grande occasione che abbiamo per riscoprire le bellezze e la storia del nostro Paese, Roma può beneficiare particolarmente. Ma senza dimenticare in fretta quel che è accaduto, occorre mantenere il giusto rispetto delle regole». 

Sul rispetto delle regole un segnale non confortante è arrivato dagli assembramenti dopo le partite degli Europei di calcio e dalla movida, che hanno portato a scontri con le forze dell'ordine: «La voglia di ritorno alla vita dei giovani è del tutto comprensibile e positiva - commenta Piantedosi -.  Ma con dei limiti, per non ripetere errori già commessi. Le diverse visioni, il dibattito fra cosiddetti "aperturisti" e "rigoristi" è legato purtroppo anche alle posizioni non sempre univoche della comunità scientifica. Ma deve prevalere il buon senso e il principio di precauzione. Le regole che ci sono, finché ci sono, vanno rispettate, almeno quelle minimali, dall'uso delle mascherine al distanziamento». 

Distanziamento che vale anche per i pellegrini, per i quali, ricorda il prefetto, «valgono i protocolli approvati nel maggio del 2020, di recente confermati. Anche qui, nessuna limitazione della libertà di culto, ma ci si affida al principio di auto-responsabilità che ha dimostrato di funzionare molto bene». 

Il prefetto interviene ancora al tema dei giovani, con l'accesso alle discoteche del litorale romano: «Credo possa essere mutuabile la positiva esperienza degli Europei, che ha permesso il ritorno del pubblico con i dovuti controlli e le certificazioni di vaccini o tamponi, facendo tesoro degli errori della scorsa estate». 

L'analisi si sposta poi sulle potenziali infiltrazioni della criminalità organizzata alla luce delle ultime importanti operazioni di polizia: «Il rischio che capitali di dubbia provenienza intervengano a rilevare aziende in difficoltà ci è stato segnalato con grande preoccupazione. Abbiamo quindi predisposto un'attività strutturata e incisiva per monitorare la situazione, d'intesa con gli altri attori istituzionali impegnati nella lotta a questi fenomeni, che contiamo di poter prevenire e arginare».

Infine, sul tema dell'immigrazione e della marginalità, fenomeno anch'esso appesantito dalla pandemia, il prefetto evidenzia di aver dedicato uno dei suoi primi incontri alla Caritas, incontrando l'arcivescovo Palmieri.

«Quest'inverno ci sono stati ben 10 morti per freddo fra i senza fissa dimora. Non ci si può rassegnare. Per farvi fronte siamo impegnati a coordinare una risposta corale e capillare ai bisogni che veda impegnati insieme le istituzioni civili, il Terzo settore e le associazioni religiose».

Fonte: Ministero dell'interno

Commenti