Meno campi di cereali e più prati e pascoli


Istat ha rilevato che dal 2010 la superficie agricola destinata a seminativi è diminuita. In  calo anche le aree cerealicole, ma con possibilità di crescita quest'anno. Invece di produrre ortaggi e grano, alcuni terreni sono stati usati per colture legnose, prati permanenti e pascoli. Aumentano le zone del frumento duro (dal 36,9% al 40,3%) e del frumento tenero (dal 15,8% al 16,7%), mentre scende quella del mais (dal 26,7% al 20,1%). I cambiamenti di uso del suolo agricolo dipendono soprattutto da tre fattori: il processo di modernizzazione del settore agricolo, che comporta frequenti sospensioni e cessazioni delle attività e quindi discontinuità; la concorrenza di prezzo di prodotti esteri e i cambiamenti climatici. La maggioranza delle aziende agricole (il 59,2%) dichiara di aver chiesto e ottenuto almeno una forma di aiuto economico. In particolare, il 51,2% ha ottenuto contributi statali, il 13,3% ha usufruito di fondi europei e l’11,4% ha avuto accesso ad altre forme di sostegno.

Fonte: Istat


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