Impronta digitale dell'origano per evitare le truffe

Immagine di Ulrike Leone da Pixabay

Barilla e l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie hanno trovato il modo di riconoscere l'impronta chimica delle erbe aromatiche per evitare le frodi. Lo studio si è concentrato sull'origano, tra le spezie più facili da sostituire. La pianta infatti, può essere sostituita con foglie di oliva, sommacco, mirto, cisto o fragola, arrivando in alcune miscele fino al 70% di sostituzione con altre specie. Utilizzando la spettrometria di massa, i ricercatori hanno identificato le caratteristiche principali del vegetale. Possono così riconoscere gli adulteranti, utilizzati in quantitativi compresi tra il 1,5 e il 30%.   In qualsiasi punto della catena di approvvigionamento possono infatti verificarsi frodi intenzionali o accidentali, con parziale sostituzione della materia prima originale con piante meno pregiate. Il modello funziona come un sistema di apprendimento su base empirica. Ogni volta che i campioni sono analizzati lo strumento impara a riconoscere i segnali dei prodotti genuini, distinguendoli da quelli adulterati. Questo metodo di riconoscimento intelligente dell’impronta chimica messo a punto dai ricercatori potrebbe essere utilizzabile per analisi di screening di altri alimenti.

Fonte: Confagricoltura


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