Galassia M87, analizzati i dati relativi al supermassiccio
Immagine di Gerd Altmann da Pixabay
I getti di particelle del buco nero della galassia M87 sono oggetto di studio. Il supermassiccio dal 2017 ha attirato l'attenzione degli scienziati per le dimensioni e le caratteristiche. Dal 2019 il progetto Event horizon telescope osserva simultaneamente la stella morta. Le radiazioni che emette interessano l'intero spettro elettromagnetico (onde radio, luce visibile e raggi gamma) e i ricercatori intendono costruire un modello del sistema utile a definire le caratteristiche del buco nero. Pertanto il metodo più consono al perseguimento dell'obiettivo è di monitorare il supermassicco sia dalle terra che dallo spazio. La variabilità del flusso di radiazioni è un ostacolo e l'osservazione simultanea da più punti consente di comprendere meglio i processi fisici in atto. I primi esiti mostrano un’intensità dei flussi elettromagnetica più debole che mai per il supermassiccio, condizione ideale per il suo studio da ogni punto d’osservazione. I getti dei buchi neri sono probabilmente la sorgente dei raggi cosmici ad alta energia, un milione di volte superiori alle energie prodotte dal Large Hadron Collider del CERN, il più potente acceleratore sulla Terra.
Fonte: Agenzia spaziale italiana
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