A Trieste i resti di strutture difensive tardo antiche

Immagine della Soprintendenza archeologica del Friuli

Sistemi di fortificazione tardo antichi tornano alla luce nel piazzale della chiesa di San Giusto a Trieste. In un cantiere di lavoro sotto il selciato stradale è emerso un muro. La Soprintendenza archeologia ha avviato le attività di rilievo e sta coordinando le verifiche e gli approfondimenti stratigrafici. I resti della struttura sono posti di sbieco rispetto all’asse viario romano e sono impostate su preesistenze, interpretabili come opere di terrazzamento di epoca romana. Le fondazioni poggiano sui resti di un magazzino di forma circolare di epoca tardoromana che conservava ancora sul fondo parte dei semi conservati al suo interno e tracce di un rivestimento in tavole di legno bruciate. Una volta abbandonato il silos è stato riempito da frammenti architettonici e da un enorme blocco di pietra squadrato, con cornici scolpite, che riporta tracce di un’iscrizione. Il blocco proviene con ogni probabilità dalla soprastante area, ove insistono i monumentali propilei, da poco restaurati e resi nuovamente accessibili al pubblico  nella parte inglobata nel campanile della Cattedrale di San Giusto. Le indagini sono attualmente in corso e si prevede di portare in luce l’intero perimetro del magazzino, effettuando analisi paleobotaniche delle sementi, nonché di procedere alla messa in luce del blocco architettonico, per poter svelare il testo dell’iscrizione e procedere al suo consolidamento ed eventuale recupero. L’area di scavo, nota per gli importanti resti di epoca romana come la Basilica civile e, poco distanti, i Propilei, aveva già restituito importanti tracce della Tergeste antica: poco distante infatti, in via Montecucco, lo scorso anno è stato individuato un tracciato stradale la cui fase iniziale può essere fatta risalire all’epoca romana alto imperiale.

Fonte: Soprintendenza del Friuli

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