Un laboratorio per il controllo delle merci al porto di Taranto

Immagine Cnr

Cnr e Autorità di sistema portuale del Mar Ionio insieme per la realizzazione del Laboratorio scientifico merceologico del porto di Taranto. 
Il progetto ha l'obiettivo di creare un polo di analisi al servizio dell'area portuale in cui si garantiscano la sicurezza e la salute dei cittadini e delle produzioni nazionali, in particolare nel settore agroalimentare. Il Cnr svolgerà un ruolo centrale nella realizzazione del Laboratorio affiancando, alle attività di analisi, quelle di ricerca. Questa iniziativa si colloca in un quadro generale di azioni che il Cnr intende portare avanti per il rilancio e lo sviluppo economico e sociale dell'area tarantina. Adm partecipa fornendo certificazioni analitiche di fede pubblica, attraverso il proprio personale e le competenze tecnico-scientifiche della sua rete di laboratori. Offre inoltre, in regime di mercato con la società partecipata Qualitalia Spa, il bollino di qualità e origine alle merci, quale strumento di qualificazione dei prodotti nazionali e sostegno alle aziende esportatrici. Adm ancora centrale, assieme alle più importanti istituzioni nazionali, per lo sviluppo del sistema portuale italiano e per il rilancio dell'economia e della logistica. I progetti di sviluppo del porto di Taranto presuppongono l’attivazione e implementazione di servizi efficienti, a supporto dei traffici in import/export, che consentano un agevole movimentazione e trasferimento delle merci al fine di dotare lo scalo di ogni asset necessario ad uno sviluppo armonico e globale che ne soddisfi la vocazione di hub portuale e logistico. La realizzazione del LaMPoT si presenta quale azione necessaria anche alla luce della ripresa dei traffici commerciali containerizzati al Molo Polisettoriale, sede del nuovo terminal contenitori controllata. La presenza di un laboratorio dedicato e ubicato nel porto di Taranto, che assicuri la possibilità di effettuare in loco le analisi sulle merci movimentate, consentirà allo scalo jonico di acquisire maggiore competitività nell’area mediterranea.

Fonte: Cnr

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