Faglie appenniniche, approccio multidisciplinare per valutarne la pericolosità sismica

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Uno studio multidisciplinare ha portato allo sviluppo di un metodo diverso per determinare la velocità del movimento delle faglie dell'Appennino centrale. I terremoti sono causati da questi movimenti e quantificare i tempi con cui si spostano le parti della crosta terreste poste in prossimità può essere utile a valutare la pericolosità sismica della regione.  La zona dell'Abruzzo in cui si verificò il sisma del 2009 è il luogo delle osservazioni degli esperti, realizzate con l'analisi dei dati Gps e il riconoscimento degli strati di roccia più vecchi situati ad altitudini differenti. La rilevazione di questi strati che in passato si trovavano alla stessa quota, ha permesso di ipotizzare che l’attuale differenza topografica sia il risultato di ripetuti terremoti avvenuti in tempi successivi. L'uso di scienze matematiche e informatiche ha permesso di identificare le faglie comunemente accettate come attive e di calcolare la velocità media di movimento di ciascuna faglia.

Fonte: Ingv


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