Camogli, operazioni in corso per recuperare il relitto della nave

Immagine della Soprintendenza archeologica della Liguria
A nemmeno due mesi dall’annuncio della scoperta del relitto nel mare di Camogli, il Servizio tecnico di archeologia subacquea della Soprintendenza è già al lavoro, grazie alla disponibilità eccezionale dello sponsor “Drafinsub – Underwater Technology”, storica ditta della famiglia Passeri. In questi giorni le unità navali e il personale altamente specializzato di Drafinsub stanno conducendo le prospezioni nei fondali di Porto Pidocchio a Camogli (nella “zona C” dell’area marina protetta di Portofino). Le operazioni si svolgono a una cinquantina di metri di profondità, anche grazie all’imprescindibile ruolo tecnico subacqueo svolto dai protagonisti della scoperta: Edoardo Sbaraini e Gabriele Succi, sommozzatori professionisti, coadiuvati dal biologo marino e video operatore Fabio Benelli.
Si lavora al ritmo di dodici immersioni al giorno in coppia, ogni immersione dura 1 h 30 per un totale di quattordici ore di immersione continua (le operazioni sono eseguite a norma Uni 11366). I risultati dei lavori in corso saranno resi noti dopo l’estate, a seguito delle opportune verifiche tecniche e diagnostiche sui reperti, della disamina del contesto di giacitura e delle analisi storico-documentarie, anche se i primi riscontri sono molto promettenti. Una task force di esperti a livello internazionale, coordinata dalla Soprintendenza, è allo studio per cercare di precisare la datazione e verificare eventuali corrispondenze con la chimera di tutti i subacquei della zona: scoprire la nave ragusea Santo Spirito e Santa Maria di Loreto, naufragata nel 1579 in quelle stesse acque e finora mai ritrovata.

Fonte: Soprintendenza archeologica Liguria


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