Prodotti agricoli più piccoli o meno belli in vendita a metà prezzo nei negozi Naturasì
Legambiente e Naturasì insieme per ridurre lo spreco di prodotti non commercializzati perché non rispondono ai requisiti estetici richiesti. Ogni anno gli agricoltori si vedono rifiutare chili di frutta e verdura con le giustificazioni che è troppo piccola o di forma e colore diverso: si calcola che ogni anno lungo tutta la filiera vengano messi da parte 36 chili di cibo a testa. Il costo di questa selezione si aggira attorno all’1% del Pil nazionale, un valore tra i 12 e il 16 miliardi di €. Per ovviare alla cernita del prodotto migliore, più gradevole alla vista, le due associazioni promuovono la vendita di cibo meno bello a metà prezzo. Un'iniziativa che, partendo dai campi, ridurrà la quantità scartata di frutta e verdura che sarà distribuita col marchio Cosìpernatura.
«Recuperando e mettendo in commercio quello che è appena più piccolo, o appena più grande, o appena diverso, passiamo da un 20% circa di prodotto scartato sui nostri campi a un massimo, quasi fisiologico, del 4% - spiega Fausto Jori Ad di Naturasì -. Si tratta di un contributo che vogliamo dare a una vera e propria inversione di tendenza in campo agricolo, alimentare e anche culturale. Spesso si dice che per sfamare una popolazione mondiale sempre crescente occorre più uso della chimica, dell’industrializzazione dei campi».
Nella fase di prova del progetto Cosìpernatura da fine aprile a fine maggio, i prodotti messi a disposizione nei negozi da Naturasì sono arrivati a 795 tonnellate. L’obiettivo è di recuperare 2.500-3.000 tonnellate di frutta e verdura “imperfetta” in più all’anno.
Fonte: Legambiente
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