Dalla Protostoria al cimitero quattrocentesco: il passato di Gorizia svelato negli ultimi scavi

Immagine da comunicato stampa della Soprintendenza del Friuli
Reperti di epoche diverse emergono dallo scavo di Corte Sant'Ilario a Gorizia. Il prosieguo delle indagini archeologiche che si svolgono nell'ambito dei lavori di riqualificazione dell'area nei pressi del Duomo cittadino stanno restituendo nuovi dati per la comprensione dell’edificio a pianta ottagonale e della zona cimiteriale.
I ritrovamenti testimoniano una presenza di epoca protostorica a Gorizia, precedentemente attestate solo in via sporadica e occasionale. Le scoperte più interessanti riguardano la datazione del deposito archeologico su cui si trovano il cimitero e le strutture ad esso legate o di poco successive. Lo strato argilloso-sabbioso contiene materiali riferibili al passaggio tra l’età del Bronzo medio e quella del Bronzo recente, attorno al 1.400-1.300 a.C., e rappresentano quindi la prima attestazione localizzata di presenze così antiche a Gorizia.
Lo scavo sta portando ulteriori contributi alla struttura ottagonale dell’edificio, raffigurata su una planimetria del 1583, che si riteneva fosse un battistero. Le indagini archeologiche farebbero  pensare a un ossario, almeno nell’ultima fase; solo la prosecuzione delle indagini potrà chiarire ulteriormente questo aspetto. A Nord della struttura sono state trovate dieci sepolture, almeno due delle quali sembrano riferibili ad un’epoca più antica, a causa della maggiore profondità e della tecnica di esecuzione delle fosse. Le ossa sono state prelevate per essere sottoposte alle analisi al radiocarbonio per stabilire la datazione dell'area cimiteriale. L'area potrebbe essere stata usata per seppellire i morti dal 1400 alla seconda metà del 1700.
Fonte: Soprintendenza archeologica Friuli

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