Slow food dice no alla tassa sul consumo di carne proposta dall'Unione europea. Il rapporto Dutch true animal protein price coalition i prezzi del prodotto della macellazione non tengono sufficientemente conto dei costi ambientali e sanitari nacessari a portare sul mercato la carne. Slow food ritiene che la tassazione non sia la soluzione migliore a limitare i consumi eccessivi di prodotti di origine animale. Un simile provvedimento tocca sia i consumatori finali che gli allevatori, soprattutto quelli più piccoli che ricevono meno contributi. Occorre considerare che le aziende estensive hanno un minore impatto sull'ambiente, producono ridotte quantità di carne che ha un prezzo più elevato. Proprio per promuovere le scelte consapevoli in materia di consumi della carne, Slow food ha avviato la campagna Meat the change. Secondo gli studi in Europa occidentale si mangiano 80-90 kg di carne e prodotti caseari pro capite all'anno, tra le zone in cui il consumo è maggiore con ciò che questo comporta per i rischi alla salute.
Fonte: Slow food
Commenti
Posta un commento