Il grafene può contribuire alla depurazione dell'acqua. Quella che per usi non domestici spesso contiene delle sostanza potenzialmente dannose e il Cnr in collaborazione con la Chalmers university ha trovato una soluzione. Si tratta di filtri realizzati con membrane polimeriche, rese più efficienti dall'aggiunta di grafene. Le spugne riescono in questo modo a trattenere i componenti che rendono meno pura l'acqua, le molecole che i trattamenti tradizionali non riescono a rimuovere completamente. I filtri sono stati testati con acque contaminate da antibiotici e coloranti in uso nelle industrie tessili e farmaceutiche e pesticidi e i risultati hanno confermato l'efficacia delle membrane in polisulfone con ossido di grafene. Gli additivi usati per fissare l'ossido alle spugne non si dissolvono in acqua, sono stabili e possono essere reimpiegate.
I filtri potrebbero ottenere un brevetto internazionale nei prossimi mesi ed essere modificate per filtrare solamente alcuni tipi di inquinanti, tralasciandone altri.
Fonte: Cnr
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