Amministrazioni pubbliche, tanti progetti per la discriminazione di genere
Tanti i progetti
di contrasto alla discriminazione di genere realizzati nei Comuni italiani.
L’Atlante delle buone pratiche per la parità di genere riunisce le iniziative
che le Pa hanno organizzato per promuovere la cultura della solidarietà e del
sostegno alle donne. La maggior parte delle azioni (72,1%) sono volte a fermare
gli abusi, altri a favorire la conciliazione (41%) dei tempi di vita e attività
professionali e alcuni alla valorizzazione delle capacità femminili e del ruolo
del gentil sesso all’interno della società. A Pisa è stato istituito un
Consiglio cittadino per le pari opportunità e l’Unione della Romagna Faentina
ha creato un Tavolo di co-progettazione a cui collaborano diversi soggetti.
Borgosatollo (Bs) ha stilato il Bilancio
di genere, un documento che analizzano le scelte politiche e gli impegni
economico-finanziari dell’amministrazione, in base alla efficienza delle azioni
compiute da consiglieri maschi o femmine.
A San Mauro Pascoli, area legata al comparto calzaturiero dell’Emilia Romagna, è
nato il Distretto della felicità in cui si cerca di incentivare le donne e i
giovani a proseguire l’attività in questo settore con orari flessibili e servizi
per le famiglie. il progetto “Gener-Azione” si sviluppa a Pordenone per connettere
tessuto produttivo e scuola e superare i pregiudizi che ancora esistenti sulle
donne che cercano la propria strada nei settori tecnico, scientifico e sociale.
La biblioteca di “Bari – Leggere differenze” ha dedicato una sezione proprio alle pari opportunità e alle differenza di genere.
Negli ultimi 30 anni è cresciuto il numero di donne sindaco è aumentato di oltre sette Volte: da 145 nel 1986 a 1.065 alla fine del 2018.
La biblioteca di “Bari – Leggere differenze” ha dedicato una sezione proprio alle pari opportunità e alle differenza di genere.
Negli ultimi 30 anni è cresciuto il numero di donne sindaco è aumentato di oltre sette Volte: da 145 nel 1986 a 1.065 alla fine del 2018.
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