Fao, i vantggi dell’allevamento ittico selettivo

La genetica applica alla gestione degli allevamenti ittici può contribuire a limitare la fame nel mondo. Fao ha realizzato uno studio sull’acquacoltura e la produzione selettiva dei pesci da cui emerge che sistemi più moderni di aumento della popolazione ittica destinati al settore alimentare possono immettere sul mercato quantità importanti di specie acquatiche con un consumo ridotto di mangimi, terra ed acqua. Il rapporto riguarda oltre novanta paesi in cui si pratica l’acquacoltura: la scelta di oltre 550 specie ittiche e la loro gestione strategica attraverso la genetica offre opportunità di business per le aziende coinvolte. Spesso negli incubatoi si allevano specie che vivono nelle acque libere e la ricerca della Fao illustra i vantaggi della selezione di determinate tipologie ittiche per l’allevamento e la produzione intensiva. Questa scelta oltre a rappresentare un fattore di guadagno per i produttori va incontro alla tutela degli ecosistemi e dell’ambiente, considerando che può essere utile a salvaguardare le specie a rischio estinzione. Storione danubiano, ladano e Beluga, salmone atlentico e trota fario sono in pericolo e quindi incroci e ibridazioni servono a conservare le razze più deboli.
Maggiori controlli nelle fasi iniziali della filiera del pesce contribuiscono alla sicurezza alimentare, come le verifiche transfrontaliera e la condivisione dei benefici. Importante la formazione di esperti di genetica che operino nell’allevamento selettivo. 

Fonte: Confagricoltura

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