Benzina, rincari di 2-3 centesimi. Fedeconsumatori propone l’accisa mobile
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Immagine di ResoneTic, Pixabay |
Rincari di 2-3 centesimi al litro per la
benzina dopo l’attacco agli stabilimenti petroliferi in Arabia saudita. L’aumento
è poco giustificabile considerando che le quotazioni del greggio sono salite fino
a 71,95 dollari (+19,5%), ma dopo la notizia della riattivazione della
produzione del petrolio sono tornate ai livelli precedenti (64,30 $ al barile).
Federconsumatori rileva che le compagnie petrolifere tendono a ritoccare le
tariffe ogni volta che le quotazioni salgono, non quando scendono. Durante l’anno
queste oscillazioni dei prezzi della benzina costano agli automobilisti circa
30 €.
L’associazione che tutela i diritti degli utenti finali sta
lavorando alla proposta di contenere i rincari, applicando l’accisa mobile.
Questo sistema permette delle variazioni sulla tassa governativa in base all’andamento
die costi della materia prima. Se il greggio sale allora l’accisa dovrebbe
scendere per incidere meno sul prezzo alla pompa. L’imposta è pari al 46% del
costo totale della benzina, più di 70 centesimi al litro.
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