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Foto tratta da Wikipedia di Yoruno |
I sedimenti marini diventano terriccio per coltivare piante ornamentali. Ormai alle battute conclusive, il progetto "Posidonia oceanica e sedimenti per la produzione di substrati per la vivaistica" ha permesso di trasformare i materiali provenienti dal dragaggio dei fondali marini in compost per giardinaggio al posto di quelli in torba. La pulizia di corsi d'acqua, laghi, canali o del mare genera circa 150 milioni di metri cubidi sedimenti all'anno in tutta Europa e proprio a livello comunitario si sta affrontando la questione dell'utilizzo dei materiali in ottica di economia circolare. La Posidonia oceanica è una pianta che si trova spesso lungo le spiagge e nei porti e la sua rimozione è un problema per chi gestisce queste zone. Il recupero di questi residui vegetali potrebbe diventare un'alternativa posto costosa al terriccio di torba, non rinnovabile e dal prezzo più elevato. L'azienda agricola Zelari company in collaborazione coi ricercatori del Cnr ha eseguito dei test sulla qualità dei substrati prodotti con materiali di dragaggio e i risultati sono stati positivi, al pari del compost a base di torba. I sedimenti sono stati trattati con tecnologie ecosostenibili e poi impiegati per la coltivazione di piante come Photinia x fraserii, Viburnum tinus ed Eleagnus macrophylla.
La Fondazione Caript ha finanziato il progetto Posidonia oceanica per oltre il 60% dell'importo complessivo di 80mila €.
Fonte: Cnr
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