Pmi, al Centro-Nord fuori dalla crisi, ma possibile la frenata

Il biennio 2019-2020 potrebbe essere in discesa per le piccole e medie imprese del Centro-Nord Italia. Confindustria ha presentato lo studio "Cresci, innova, competi" sull'andamento delle aziende: i dati sono positivi fino al 2017, ma dallo scorso anno ci sono stati dei segnali di rallentamento della crescita, situazione che potrebbe verificarsi nei prossimi mesi. Confindustria per mantenere la competitività propone di capitalizzare e promuovere l'espansione delle aziende con l'acquisizione di capitali anche esteri, puntando sull'aumento delle esportazioni. Se le 4mila aziende d'eccellenza presenti nel Centro-Nord Italia utilizzassero fondi in private equity gli effetti sul Pil sarebbero positivi.
A trarne i maggiori vantaggi sarebbero le imprese familiari che potrebbero aprirsi ai mercati stranieri, vendendo di prodotti di qualità.
In generale, la situazione delle Pmi nel Nord Italia è positiva con il recupero del numero delle aziende attive prima del 2007. Si registra una buona salute dei conti economici e della redditività lorda con livelli pre crisi del fatturato.
Le Pmi industriali del Centro sono aumentate (+ 10,7%); l'incremento c'è stato anche al Nord-Est e al Nord-Ovest, ma con volumi ridotti (+56% e +4,2%). Tornano a crescere le manifatture e molte aziende hanno rafforzato la solidità finanziaria, con debiti inferiori al periodo precedente la crisi economica. La Lombardia è la regione che ha ottenuto i risultati migliori in termini assoluti, mentre Trentino, Piemonte, Emilia e Veneto nel medio periodo. In Umbria e Lazio il fatturato rimane più basso del 2007.

Fonte: Confindustria

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