Lavoro, positive le azioni di welfare aziendale

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Da un'indagine di Censis ed Eudaimon emerge che In Italia sono numerosi i casi positivi di welfare aziendale che migliorano le condizioni dei lavoratori e aumentano la produttività dell'impresa. Su 7mila dipendenti e operatori intervistati, l'80% ritiene positivo il fatto che sul lavoro ci siano forme di tutela della salute dei lavoratori, supporto alle famiglie di chi fa crescere l'azienda, i servizi per il tempo libero e smart working.
Un dato negativo è però rappresentato dalla quasi totale mancanza di creazione di posti di lavoro rispetto ad altri paesi dell'Unione europea come Germania, Inghilterra e Francia.
Alcuni ambiti professionali sono caratterizzati dalla maggiore presenza di lavoratori di una certa fascia d'età: gli over 55 si trovano soprattutto nella pubblica istruzione, nella sanità e nelle scuole, i millennial in alberghi, ristoranti e commercio. Rispetto al 1997 la quota di giovani tra i 15-34 anni che lavora è diminuita, mentre è aumentata quella con oltre 55. Il reddito individuale è cresciuto per i dirigenti e sceso per dipendenti e segretati. Gli impiegati percepiscono ormai uno stipendio quasi livellato a quello degli operai e sempre più lontano da quello dei responsabili delle aziende.
Si allunga l'orario di lavoro e spesso la mansione è più dura; oltre 2 milioni di operai fanno i turni di notte e 4 milioni sono impegnati durante le feste o ancora al di fuori delle otto ore. Ciò provoca stress, disturbi alla salute e contrasti in famiglia.

Fonte: Censis

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