I cambiamenti climatici hanno ridotto la produzione di olio made in
Italy. Coldiretti ha presentato i risultati dello studio "Salvaolio",
da cui emerge che nei mesi scorsi i cambiamenti climatici hanno quasi dimezzato
la quantità del prodotto della spremitura della penisola che si attesta attorno
a 200 milioni di chili. Pioggia, caldo eccessivo e maltempo hanno rovinato 25
milioni di ulivi: la Puglia è tra le regioni più colpite con 90mila ettari di
uliveti senza produzione (raccolti in cale del 65%) con ovvie ripercussioni
sull'economia locale. Quest'anno la Spagna ha superato di sei volte la quantità
di olio italiano e Grecia e Marocco potrebbero sorpassare il Belpaese in questo
settore.
Coldiretti richiede interventi nelle aree maggiormente colpite dal maltempo e
lo stanziamento di contributi per sanare la situazione. A danneggiare l'olio
made in Italy sono anche la piaga della Xylella e le contraffazioni del
prodotto certificato. La proposta del Consorzio del settore agricolo è di
presentare un Piano olivicolo 2.0 che favorisca gli investimenti e la
realizzazione di nuovi impianti di lavorazione.
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