Eco-management e mobilità sostenibile, i dati Istat


Amministrazioni sempre più attente alla sostenibilità ambientale e alla gestione consapevole dei servizi offerti e delle forniture. L’Istat si è occupato di analizzare la situazione dell’eco-management e della mobilità urbana nella penisola, fornendo dati che permettono di capire meglio i cambiamenti in corso negli ultimi anni. Tra il 2011 e il 2016 una quarantina di Comuni capoluogo ha stilato il bilancio sociale e all’incirca altrettanti quello ambientale. Altre amministrazioni hanno scelto la progettazione partecipata per realizzare piani di riqualificazione urbana. Si scelgono anche forniture e servizi in linea coi Criteri ambientali minimi (Cam) per il 94% degli acquisti dei Comuni (dati 2016). Per rendere più efficiente la burocrazia si usano il web e le app di pubblica utilità: in media le amministrazioni dei capoluoghi garantiscono una trentina di servizi on line ai cittadini.
La domanda di trasporto pubblico locale è in decremento soprattutto nelle grandi città come Roma, Milano e Napoli, come l’offerta del Tpl che passa da 4.619 a 4.615 posti-km per abitante. I servizi per gli autobus sono in calo, mentre per tram e filobus si registra una crescita; costanti quelli della metropolitana. Le licenze dei taxi sono aumentate da 12,5 ogni 10mila abitanti a 12,7 nei comuni capoluogo. La tranvia di Palermo ha permesso al Tpl di incrementare le infrastrutture nazionali su ferro.
Settanta capoluoghi hanno definito delle zone a traffico pedonale privilegiato nei centri abitati, e in molte città sono attive le zone a traffico limitato. I sistemi di infomobilità e i semafori intelligenti sono più efficienti in molti centri urbani.


Fonte: Istat

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